lunedì 1 ottobre 2012

*

La cosa che più mi dispiace,nel mio modo di creare,è il non poter sigillare gli attimi,le sensazioni fugaci,ma solo quelle che durano,costanti,che seguono le linee che traccio,percorsi,distanze. Chino la testa sul foglio per far uscire le ossessioni che come un filo si legano alla carta guidate dal pennino,linee,linee immaginarie che diventano eterne e concrete,linee che portano dove non c'è luce,luce che è solo tenebra visibile,portano all'assenza,le mani che per prime sentono la mancanza,infilate tra le dita ci sono tutte le mancanze delle lenzuola e dei cuscini che sembrano fatti di vapore. Quello che voglio è solo seguire la linea che genero per generarmi e rinascere e morire per legarmi alle molecole che compongono l'aria che respiri,adesso. Gioco con i se ma non ci penso,non esisto (concretamente impossibile,inaccettabile,inassimilabile),gioco con le parole che sfuggono,fluide,parole che martellano,che entrano,che sono come pugnali,camminare sui vetri,che sono come parole. La materia,il cosmo,l'infinito,l'essere infiniti. Essere linee nere che attraversano i polsi,inchiostro che si asciuga in un tempo interminabile,la linea del tuo piede che scivola verso il nulla che ricerco,un fluire di sensazioni violente che portano all'assenza da cui viene creata l'esistenza. Io non esisto per poter esistere,di nuovo.

lunedì 7 maggio 2012

*

Questa campagna toscana che scivola dietro il finestrino,questa luce violenta,immobile,questo verde intenso così carico da fare male,queste palpitazioni senza senso che fanno pulsare la gola.

Sdraiato nel letto non posso fare a meno di immaginarmi un ruscello che va a morire in un tombino.Uno di quelli piccoli,che si trovano nei canali ai bordi delle strade di periferia.Me lo immagino che continua a scorrere senza mai fermarsi,molecole che scivolano instancabili,gruppi,squadriglie,plotoni,eserciti,popolazioni di molecole che scivolano con le baionette alzate mandando lampi di luce morbida.Foglie morte vengono accompagnate da un corteo fubebre nell'assoluto silenzio,tutto coperto dal rumore dei motori che gridano,ruggiscono,ululano sull'asfalto,irrispettosi verso la triste marcia precipitosa,foglie marce che cadono nel buio,nella dimenticanza,nell'insignificante.

Dopo anni venire dopo cinque minuti che mi pareva di essere tornato ragazzino,quando il microcosmo non esisteva e c'era quella stupida e volgare luce ebete negli occhi.

venerdì 30 marzo 2012

.


Rimanere nel nulla bianco,
bianco sporco o bianco panna,
bianco sperma o bianco perla.

Come impallidire davanti ad un foglio bianco.

giovedì 22 marzo 2012

*

Al parco ci sono i cani che giocano,che si rincorrono,che si montano,che mi viene in mente quando mi hai detto Questa sera mi hai montata come un animale,come un animale,che non riuscivo a capire se fosse una critica o un qualcosa di positivo,come un animale.

Camminavo senza pensieri sotto gli alberi spogli,che i rami sembravano ossa bianchissime alzate al cielo ad aspettare la fine,la fine di tutto,ma poi guardando i cani accoppiarsi non potevo fare a meno di pensare a quando ti ho montata come un animale,quando istinto e ragione si sono fusi in una cosa sola,non esistevo più io,non esistevi più tu,eravamo un ammasso informe di carne che sussultava sulle lenzuola a fiori,animali,dicono,che uno dice Animale usando un tono dispregiativo,io non ci vedo niente di più bello.

mercoledì 21 marzo 2012

*

La meravigliosa somiglianza tra
la sala d'attesa dell' INPS
e quella dell'ospedale.

Tutti
con
la faccia
del
condannato
a morte.

lunedì 27 febbraio 2012

*

Mi sono accorto,ieri,che non ti disegno più. Le mie mani hanno preso altre direzioni. C'era un bicchiere,sul tavolo,pieno di birra,vicino alla china,e non so,la consapevolezza della fine,di questa montagna sgretolata,è arrivata all'improvviso senza neanche un piccolo percorso,neanche una stradina,uno sterrato,niente,rimangono solo le briciole,come una torta già finita e che non hai assaggiato. Questo bicchiere qui,pieno di schiuma,pieno di birra versata male,in quel momento è stato l'unica cosa certa della mia vita,l'unica cosa realmente esistente,non ho avuto neanche il coraggio di berlo. Che quando penso a te,alla tua frangetta,alla tua matita sugli occhi,non riesco a non pensare al sangue mestruale sulle piastrelle azzurre del bagno,non riesco a non pensare alla tua irritazione vaginale che ti faceva impazzire,non riesco a non pensare a quando non volevi scopare che avevi in mente un'altra persona. E così finisce,con altre persone,così finisce,come finiscono le cose. Che le cose finiscono,che quando trovi qualcosa trovi nello stesso momento anche la sua fine,non c'è una via d'uscita,le cose finiscono,le cose finiscono e basta,e la prima cosa che mi viene in mente è l'acqua che finisce nello scarico,l'acqua che non ci tocca mentre te lo infilo tra le cosce,l'acqua sulla lingua delle parole mai dette,le ginocchia che si toccano e scivolano,le rotule che si rompono per un niente,un niente,che basta un niente,alle volte,basta un niente per far finire tutto,io che ti vengo dentro e ansimo piano,il corpo di cristo,il vino,il freddo che ci spacca lo sterno,basta un niente,basta un insieme di niente,alle volte. Versatemi il vino,datemi l'ostia,consacriamo questa tavola al mostro,alla bestia che ho nelle mani,prendetemi a bastonate e facciamo finta di niente,niente,niente.
Queste sono le ultime parole che dedico a persone importanti che non torneranno più.

venerdì 27 gennaio 2012

*

C'è fumo nella stanza,da quattro giorni non viene aperta la finestra.
Tutte le notti aspetto con impazienza che spunti l'alba.Attendo con trepidazione quasi infantile che i vetri si colorino di un azzurro tenue,che nasce dal nero,un mostro sventrato.I palazzi che mi circondano limitano la vista,le tende sono sempre abbassate,una lampada al neon timida nel suo ronzio impone la sua violenta presenza sulle mie mani,e tutto questo mi basta,l'aria chiusa,il silenzio,ma tutto questo mi basta,la gente che dorme,i gatti sotto le automobili,ma tutto questo mi basta,tutto per quella manciata di minuti,l'intera esistenza per quel momento in cui le tende si colorano in sordina.

Lettori fissi