domenica 24 luglio 2011

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Cantare i Verdena per strada alle sei di mattina mentre albeggia come se fosse la cosa più giusta dell'universo,sorreggerci a vicenda e prenderci cura l'uno dell'altro,come se non si potesse fare in altro modo.Dormire per terra,infilarsi le dita in gola,muoversi a caso mentre tutto gira e non si ferma mai.Chissà cosa pensi quando mi guardi,cosa ti succede nella testa quando ci salutiamo,come reagisci interiormente quando ti parlo di noi e del tutto.

martedì 19 luglio 2011

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Ci sono certi libri che mi fanno pensare subito a te,anche partendo a caso,qualsiasi rigo va bene.Che pensandoci,in realtà,ogni volta che leggo un libro mi vieni in mente ed è una cosa bellissima,una di quelle cose così belle che non verranno mai dette,che rimarranno lì,a prendere polvere.E ce n'è una montagna,qui,sulla scrivania,di parole che prendono polvere,ci hanno scritto pure una canzone,un gruppo che mi hai fatto conoscere tu,poi.

Contrattare sulla data del nostro matrimonio che non arriverà mai e fermarci a dieci anni,che sembra una condanna.

martedì 12 luglio 2011

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Ogni volta che sento mia madre al telefono le dico sempre che va tutto a meraviglia,che sto benissimo,che non mi potrebbe andare meglio e lei è contentissima,allegra,le viene quasi da commuoversi,quando non è altro che un trasformare l'infelicità di mia madre in felicità nascondendo la mia di infelicità.
Che sistema di merda.

lunedì 11 luglio 2011

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E dire che quando ci siamo (ri)visti per la prima volta fischiettavo gli antlers.

Andare ai concerti insieme penso sia la cosa più dannosa che possa esistere,troppi legami invisibili,troppi tunnel nell'aria che collegano i nostri cervelli,e neanche ti accorgevi che ogni volta che prendevi il cellulare per rispondere a qualche messaggio io mi allontanavo incrociando le braccia.Due giorni a guardarti la nuca.Ti avrei voluto dire mille cose,scriverle tutte su quei capelli sempre legati,o farle cantare da chi stava di fronte a te sul palco.

Niente,non è niente.

Ho due lettere nel cassetto che molto probabilmente non spedirò mai,due cartoline ricevute da gente con cui non ho nessun tipo di rapporto (non più),una confusione in testa che fa venire la nausea e al lavoro piangere in bagno per poi uscire e sentirmi osservato come una bestia rara a cui fanno un torto a tenerla in gabbia.Anche se in gabbia,più o meno,ci siamo tutti.

Poi c'è questa bolla fatta solo di parole e di carta che oramai non so più come chiamare,una vaga promessa di passare tre giorni nella mia stanza in mezzo al cemento che trema e vibra per il caldo e qui,ovviamente,non ho neanche un ventilatore.Ho i preservativi,le lenzuola nuove,un rotolo di carta,le birre,la musica,ci sono io (più o meno),ma sicuramente rimarrà comunque la presenza dell'assenza.Manca sempre qualcosa.A tutti.I conti non tornano.Sono sempre più tentato di dirti di non venire.

E sentire Dimartino che canta una canzone di deandrè che conclude con "è stato meglio lasciarci che non esserci mai incontrati".

Magari il prossimo anno mi dice meglio per quel che riguarda primavera e estate.

(in questo post ci sono tre persone diverse e diversissime tra di loro).

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